M’AMA.SEEDS, parla un linguaggio attuale, tecnologico e fattivo muovendosi in quel mondo, sottraendo le sue radici all’oblio dell’indifferenza. A cominciare dalle antiche sementi, cui riconosce una paternità dimenticata ed un futuro, ai primi posti nella tutela della biodiversità. Le antiche colture, ingiustamente dismesse, sono promosse e tutelate attraverso la creazione di una filiera agroalimentare, che unisce mondi generalmente isolati: quello degli agricoltori, nutrizionisti, medici, scienziati, e non solo. Il fine perseguito da M’AMA.SEEDS, con i suoi artisti, oltre alla Salute, è la Bellezza: quella dell’uomo e del suo territorio, dove questa abita da sempre.
In un mondo globalizzato che rincorre il “tutto e subito”, la massima resa a discapito del resto, la tutela della biodiversità (oggi la maggior parte del cibo proviene solo da dodici colture e quattordici specie animali) parla un linguaggio diverso, ma è il solo possibile di un’economia sostenibile. Sono molti quelli che oggi professano questa filosofia, ma in modo isolato, di pioneristica abnegazione, coltivando e trasformando grani dimenticati, vitigni dismessi, varietà di frutta, ortaggi e brassicacee, il cui profitto è spesso solo quello di aver lavorato per il bene comune, quello dell’uomo e della terra. Possiamo “fare sistema” attorno a loro, aggregando tutti coloro che operano nel settore: agricoltori e trasformatori delle materie prime, medici, scienziati, artisti ma anche chef, ristoratori, albergatori, compagni di strada nel cammino del recupero di storia e salute, per l’affermazione del made in Italy dei semi.